Il
servizio di Assistenza Educativa Scolastica consiste in un sostegno
temporaneo all'alunno con disabilità o in situazione di disagio, che si
propone di promuovere le risorse del minore per facilitare la sua
integrazione nella vita relazionale e sociale del contesto scolastico e
di offrire, laddove ritenuto necessario, un supporto nell'apprendimento
della didattica, di natura diversa da quello proposto dal corpo
docente. Oltre all'obiettivo trasversale di osservare e raccogliere
elementi utili per predisporre gli interventi più adeguati alla
situazione, sono da considerarsi gli obiettivi specifici:
- di sostegno, per evitare che la criticità degeneri in un disagio più grave e cronico;
- preventivi, quando il minore non ha una certificazione e la situazione di rischio scolastico non è grave.
Dare concretezza a questo disegno pedagogico complesso significa garantire all'alunno il diritto di stare bene a scuola, nel rispetto dei suoi bisogni, tempi e spazi; supportare l'aumento graduale delle autonomie personali; sviluppare un percorso di crescita commisurato alle capacità di apprendimento; garantire e riconoscere i momenti di programmazione e confronto a scuola con il team docenti e gli specialisti delle unità di apprendimento, individuando e verificando obiettivi educativi interdipendenti (flessibili, raggiungibili) relativi ad autonomie non solo didattiche, ma anche personali e sociali, generalizzabili in contesti extrascolastici e valorizzabili nell'orientamento verso scelte future; porsi in un atteggiamento di ricerca, che consenta di tenere in considerazione gli effettivi limiti e le risorse dell'alunno e di delineare un possibile cambiamento, proporzionato alla specifica disabilità.
Questi stessi obiettivi riguardano anche gli interventi rivolti a piccoli gruppi di alunni minori e/o con disabilità, non necessariamente in rapporto "uno a uno" con l'educatore.
- di sostegno, per evitare che la criticità degeneri in un disagio più grave e cronico;
- preventivi, quando il minore non ha una certificazione e la situazione di rischio scolastico non è grave.
Dare concretezza a questo disegno pedagogico complesso significa garantire all'alunno il diritto di stare bene a scuola, nel rispetto dei suoi bisogni, tempi e spazi; supportare l'aumento graduale delle autonomie personali; sviluppare un percorso di crescita commisurato alle capacità di apprendimento; garantire e riconoscere i momenti di programmazione e confronto a scuola con il team docenti e gli specialisti delle unità di apprendimento, individuando e verificando obiettivi educativi interdipendenti (flessibili, raggiungibili) relativi ad autonomie non solo didattiche, ma anche personali e sociali, generalizzabili in contesti extrascolastici e valorizzabili nell'orientamento verso scelte future; porsi in un atteggiamento di ricerca, che consenta di tenere in considerazione gli effettivi limiti e le risorse dell'alunno e di delineare un possibile cambiamento, proporzionato alla specifica disabilità.
Questi stessi obiettivi riguardano anche gli interventi rivolti a piccoli gruppi di alunni minori e/o con disabilità, non necessariamente in rapporto "uno a uno" con l'educatore.